sperimentare la cosa per conto mio, e una mattina, quando i miei genitori erano fuori casa, feci i preparativi per il grande atto di eresia»7 • L'atto di eresia consiste in questo. Edmund si inginocchia davanti a una sedia di legno e prega. Invece di rivolgersi a Dio, indirizza le sue orazioni alla sedia, intercalando l'apostrofe «Oh, Seggiola» (le maiuscole sono nel testo) nei punti appropriati. Compiuto il misfatto, attende fiducioso la collera divina, che il padre gli aveva preannunciato nel corso delle sue spiegazioni. «Ma nulla accade - commenta Edmund Gosse - non v'era una nuvola in cielo, non un rumore diverso dal solito in strada»8 • L'esperimento è (miseramente) fallito. Quale migliore occasione per l'insinuarsi di un dubbio sull'esistenza e il potere di Dio? Ma Edmund non sfrutta lo spiraglio che gli si è aperto. Invece di dubitare dell'onnipotenza di Dio attribuisce la mancata riuscita dell'esperimento al padre, evidentemente «non ben informato sul comportamento divino in caso di idolatria»•. La soluzione trovata per non abbandonare l'educazione religiosa ricevuta - e nello stesso tempo dar conto del fallimentq dell'esperimento preparato con tanta cura - è ingegnosa e acuta nella sua semplicità (Edmund ha solo sei anni). La fedeltà ad un altro sistema, quello delle Sacre Scritture, pone al padre di Gosse maggiori difficoltà. L'ostacolo che aveva davanti era ben più grande, e la soluzione fu tanto più ingegnosa. Siamo nel 1857. Darwin sta lavorando alla stesura dell'Origine delle specie, che sarà pubblicato due anni più tardi. Intanto le nuove idee evoluzionistiche cominciano a circolare all'interno di un ristretto gruppo di studiosi, tra cui Hooker e Lyell. Philip Gosse era membro della Royal Society, la massima istituzione scientifica inglese. In questa veste, viene 265
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