Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

' Sappiamo - è Edmund Gosse a raccontarlo - che il neonato deve la sua precedenza sulla rondine verde soltanto al fatto che le annotazioni seguono l'ordine cronologico. «La rondine era arrivata dopo la nascita d�l figlio, quel giorno, e il primo arrivato fu pertanto annotato per primo; mio padre era scrupoloso in tutte le sue cose»'. Una volta fissato il criterio di registrazione, il padre di Gosse vi si attiene rigidamente. Se la rondine fosse arrivata per prima, sarebbe stata certamente annotata per prima. E non per crudeltà o disinteresse verso il figlio appena nato. Philip Gosse era semplicemente un giocatore onesto, e le regole del gioco non si cambiano durante la partita. Proprio questa fedeltà è un esempio dell'atteggiamento intellettuale che accomuna i due Gosse. Entrambi infatti si dedicano con eguale passione a occupazioni che hanno sullo sfondo un preciso sistema di vincoli. Nel caso del diario questo sistema è ridotto al minimo: l'ordine cronologico è sufficiente per regolamentare le annotazioni. Ma ci sono sistemi più complessi, come l'intricata immagine del mondo derivata dall'insegnamento religioso che il padre trasmette al figlio. Oppure il metodo di classificazione delle forme viventi - introdotto da Linneo - che Philip Gosse usa nei suoi studi di zoologo. Padre e figlio registrano, imitano, classificano, ma soprattutto pensano all'interno di questi sistemi3. La chiusura dell'orizzont� li attrae allo stesso modo, e li stimola a produrre esperimenti e teorie audaci. Edmund Gosse ha riconosciuto perfettamente nel padre questa tendenza che chiameremo intrasistematica, e l'ha caratterizzata così. «Uno spirito acuto e insieme ristretto, logico e positivo senza larghezza, senza elasticità né immaginazione»•. Ma il dubbio che questo spirito possa riguardare anche lui non lo sfiora neppure. E invece Edmund comincia a manifestare tendenze intrasistematiche in età tenerissima, quando si trova alle 263

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