ca, un itinerario in Deum non solo mentis, ma totale, il ta'wil4. I due procedimenti danno luogo ad apparati culturali diversi: che nel corso·almeno del XIII secolo essi, rischiando di incontrarsi, abbiamo elaborato una rappresentazione del loro reciproco, lo «spazio dell'orientamento» nella nostra cultura, e l'«esilio occidentale»' nella mistica iraniana medievale, è questione che complica il quadro troppo approssimativo proposto sopra, ma può essere anche il punto su cui fare leva per comprendere meglio alcuni temi che stanno sul limite geografico-topologico delle due culture, tenendo presente l'importanza che in simili indagini può avere l'individuazione, nei testi poetici, della logica perseguita dalle strutture verbali nei · suoi rapporti con quella delle strutture dinamiche•. 2) Averroè È estremamente interessante il caso esemplare di Ibn 'Arabi studiato da Corbin7 • Ogni particolare della sua vita (perfino la data di nascita: 1165 = 17 Ramadan 560 e., a Murcia) ed ogni suo gesto hanno un significato simbolico. Da una parte questa esaustività può essere giudicata u11 effetto attribuito storicamente a posteriori, o anche, immediatamente, la prematurazione ed anticipazione logica ca-· ratteristica del simbolico; ma d'altra· parte è proprio questo che Ibn 'Arabi già sapeva, cercando di far coincidere, nel misticismo visionario, la propria vita col suo significato, senza avere subito nozione filosofica o culturale né dell'una né dell'altro. Tutto diventa autobiografia; ma questa non può essere individuata come un genere - perché la coincidenza colla totalità non è una generalizzazione, quanto piuttostò un'esemplarità specifica - e si costituisce nella pratica del ta'wil, l'«esegesi dell'anima»8 ; così si tratta di una sorta di 243
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