plice proprio quel Montaigne nel cui pensiero Derrida rileva la prossimità alla «follia» e la distanza da Descartes48 • La parola di Calibano esprime dunque nel processo educativo della Tempest una dimensione di peculiare portata, complementare a quella di Miranda e Ferdinando. La selezione dei valori avviata in Hamlet ha esplicato il suo lungo � complesso percorso: Di Hamlet, nei tratti salienti, The Tempest si rivela, a conferma, ribaltamento speculare9 , di cui è segno la radicale ironia che investe gli esiti del problema di successione, centrale a entrambi i testi come all'intero percorso simbolico analizzato. In Hamlet il fantasma del re chiede J.1a vendetta che ne prolungherebbe il nome e il regno nel figlio, per assistere alla completa estinzione della sua discendenza e alla nemesi di Fortebraccio, da lui sconfitto e ucciso in guerra, il cui figlio omonimo sale sul trono di Danimarca. Nella Tempest Prospero, pur rinunciando alla vendetta e a vincolare la propria discendenza ad essa, recupera il ducato milanese e vede la sua discendenza premiata con il cumulo di due stati: il ducato di Milano e il regno di Napoli. L'ironia dell'esito è simmetrica all'inversione della gerarchia padre/figlio: se in Hamlet il padre chiedeva al figlio che si rispecchiasse in lui, vivesse nel suo nome, in funzione della sua paternità, nella Tempest Prospero «muore» psichicamente (di qui la sua frase sui pensieri di morte) per la figlia come per il figlio acquisito Ferdinando, si dissolve nella coppia che ha educato all'androginia simbolica'0 • Né Ofelia né Amleto devono più morire: divenuti Miranda e Ferdinando essi realizzano ciò che la vicenda danese aveva censurato. Nel ribaltamento finale della tragedia in commedia, del lutto di Amleto o del sacrificio di Cordelia nella favola utopica, sta infine il segno estremo, la «necessità formale», di un'educazione simbolica. Giuseppina Restivo 237
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