ignico, a ciò che la diairesi diurna rimuove e respinge. Ma l'intero testo è teso alla correzione del monopolio del diurno. Rimosso simbolico e cannibale di Montaigne si incontrano in Caliba..11.0. Figlio deforme di una strega, Calibano si rivela migliore dei nobili di corte Antonio e Sebastian, consanguin_ei (fratelli) di Prospero e Alonso, così attraenti da indurre Miranda a errata armnirazione44 , ma perversi per la machiavellica coazione al delitto che Prospero comprende irreversibile. Mentre !'«ineducabile» Calibano può infine, liberato come Ariel, rinsavire e giudicare la stoltezza di Stefano e Trinculo, realmente ineducabili risultano proprio Antonio e Sebastian. Come già il Nostromo che nella prima scena, sulla nave nella tempesta, sconvolge le gerarchie sociali e disconosce l'autorità del re, ne desemiotizza il senso nel segno . della natura, meritando il giudizio di «testa da forca», il selvaggio Calibano giunge ad esprimere una radicale critica illuminista del linguaggio. Egli ricusa la parola normativa a lui insegnata da Prospero, e con essa la nominazione e la distinzione tassonomica, come strumenti di dominio, così mettendo in discussione il grado stesso di illuminismo attuato sull'isola utopica. Se gli è stato indicato come distinguere il sole dalla luna («how to name the bigger light and how the less/That burn by day and night») e come definire, esprimere con parole, la volontà del suo io («with words that made tJ:iem known»), con polemica coscienza Calibano ritorce (1,2) che proprio l'insegnamento del linguaggio lo ha subordinato, reso inferiore, separato dall'unità con il suo territorio, asservito alle necessità di lavoro imposte da Prospero. Egli pertanto usa tale linguaggio per maledire il suo padrone che, per completare la propria opera utopica, dovrà cessare di essere tale. L'equazione parola-autorità viene confermata anche da Ferdinando, simmetrico e speculare a Calibano. In I, 2 stupito di trovare sulle labbra di Miranda la sua stessa lingua, il giovane principe esclama «My language! heavens! I am the best of them that speak this speechjWere I but where it's spoken». («La 235
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==