te esigenze della cultura teatrale elisabettiana, in particolare di corte, e certo estranea agli interessi della compagnia di Shakespeare, presumibilmente non desiderosa di condividere con qualunque rozzo concorrente il privilegio del patrocinio regale. E tuttavia il testo sottolinea la disponibilità di Teseo, e la recita di Piramo e Tisbe attraversa l'intera azione drammatica dall'inizio alla fine, intrecciandosi con ·gli eventi del bosco e le quattro vicende di coppia. È solo con la sua realizzazione che può infine concludersi la scena che la contiene; ed essa esprime una delle due scelte conclusive di Teseo, entrambe sottilmente «scandalose». All'inizio dell'azione il duca, garante delle leggi d'Atene, ha ordinato ad Ermia di obbedire al padre Egeo, che la vuole sposa a Demetrio e non a Lisandro, pena la morte. Alla fine, dimentico della patria potestà di Egeo, il duca ordina le nozze preferenziali di Ermia e Lisandro in concomitanza con le proprie. Al tempo stesso sceglie la compagnia e la recita più umili, contro il gusto del suo ambito sociale. L'evidenza data alle due scelte esclude l'ipotesi di casualità in una cultura dedita a sottili dialettiche e consapevoli ironie. E la concomitanza si rivela all'analisi coerente. Gli incidenti nel bosco, innestati sul rigetto dell'amore di Elena da parte di Demetrio, sottolineano la mutevolezza e labilità dell'amore di coppia. Ad ogni risveglio il flusso delle emozioni si rivela diverso, provocando sconcerto e disperazione in chi si vede privato d'affetto. La motivazione magica - le erbe di Oberon e Puck cli.e, strofinate sugli occhi, costringono ad amare la prima persona che appaia al risveglio - consente l'iperbole dei rischi d'amore, vissuta dalle vittime come «caduta», angoscia della trasformazione. Associato ad un simbolismo diurno catamorfo, l'eros minaccia con le sue mutazioni improvvise le coppie preferenziali, collocandole nel polo opposto all'ideale stabilità ed ordine dell'istituzione matrimoniale. Sembrerebbe allora potersene avvantaggiare il regime patriarcale: quello voluto da Egeo. Lo schema della caduta d'amore ritorna ancor più accen229
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