cella un'alternativa matrilineare di successione che egli ha già sconfitto in guerra battendo i fratelli. Le scelte di Jefte sono dunque coerenti e segnano una mutazione di successione non dissimile da quella segnata dal sacr�ficio di Ifigenia nella vicenda di Agamennone e del successivo matricidio di Oreste. L'uccisione di Polonio-Jefte nella camera di Gertrude, per Claudio tramite di successione matrilineare (la moglie anziché la figlia del re sostituendosi come «lmperial jointress»), è allora sintomo dell'amore del figlio per la madre, dell'intensività'0 che, come altrove già argomentato'1, vincola il principe a «regredire» di fatto alla matrilinearità da lei rappresentata, contro la patrilinearità di Jefte e dell'ordine di vendetta del fantasma. La putredine di un mese - tempo femminile della luna - da Amleto imposta al cadavere di Polonio, rappresenta allora un'ironica punizione di contrappasso. La parallela sovrapposizione Polonio/Cesare e quindi Amleto/Bruto (Julius Caesar è l'opera di Shakespeare che immediatamente precede Hamlet) è a sua volta il segno di un codice regicida. Il banale errore di Amleto che trafigge Polonio nascosto dietro un arazzo, a lungo predisposto dalle mosse del testo, ha dunque sottilmente invertito l'universo di discorso introdotto dal fantasma, le cui intimazioni normative si sono ribaltate in un'antitetica aggregazione di valori. Nel nome della nuova aggregazione, così peculiarmente emersa, il principe scholar articola una divaricazione dalla lezione di vendetta monarchica patrilineare dello spettro, muovendo verso autonome scelte, mediante le quali autoeducarsi: al ritorno dell'amore per Ofelia, alla «nudità» sociale (IV, 7), alla tregua simbolica con il tempo espressa dalla readiness'2 • È tale percorso a espungere nella scena del duello finale ogni riferimento alla vendetta monarchica, svuotata di senso non tanto dall'incapacità di agire del principe quanto dalla pienezza delle sue «sostituzioni». 208
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