Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

13 Gérard Genette, Palimpsestes, Seui!, Paris 1982, p. 9. Nella categoria del «paratesto» Genette include per esempio: «titolo, sottotitolo, titoletti; prefazioni, postfazioni, avvertenze, premesse, ecc.; note in margine, nel corpo della pagina, terminali; epigrafi; illustrazioni, inserimenti, bandella, sovracoperta (...). " Una ricerca di tal genere va oltre, ovviamente, i limiti di questo articolo. Per alcuni particolari sulla bandella informativa del libro mi permetto di rimandare al mio articolo «Bande à part», in «Conséquences» I, I983, pp. 66-79. " Cfr. G. Pozzi, op. cit., pp. 34-36, e J-Cl. Lebensztejn, op. cit., p. 367. " Alcuni dei quali apparterrebbero a quell'«anagrammatismo allargato» definito da S. Agosti come «qualsiasi pratica di lavoro sulla lettera (e sul suono) indipendentemente dal significato dei vocaboli su cui effettuano le operazioni» (Cinque analisi, op. cit., p. 61), mentre gli altri si inscriverebbero piuttosto nel campo dell'«iconismo nascosto» che G. Pozzi ha cominciato a dissodare e che egli presenta in tal modo: «Tutte le figure linguistiche attinenti alla collocazione artificiosa delle unità nel corpo del messaggio, quelle di natura sintattica non meno che quelle di natura fonica, non sono mai state servite da un tratteggio adeguato: cioè la nostra scrittura non le ha mai rappresentate. Eppure contengono una virtualità iconica rilevante (...)», La parola dipinta, op. cit., p. 49). 17 Comprenderebbe particolarmente l'omonimia, in lingua inglese, tra «read» (letto) e «red» (rosso), prova supplementare dell'arresto della lettura alla fine della pagina. 1 ' Data l'ottica abbastanza particolare di questo saggio, mi è stato sfortunatamente impossibile affrontare la sedimentazione intertestuale di questa pagina-palimsesto. Ma sembra innegabile il suo interesse. Per esempio Ulla Musarra Schroder mi segnala i rapporti strettissimi tra il testo di Camus e Gita al faro di V. Woolf: analogie tematiche, certo (vedi l'identità del quadro e della finestra»), ma soprattutto letterali e spaziali (è alla fine del romanzo che Lily Briscoe (cfr. Lys!) dipinge, in una visione retrospettiva (cfr. renversés), la finestra dietro la quale stava la signora Ramsay all'inizio del libro). 216

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