caso, a terminazione femminile. Quella in -iola (o -iula: sempre con dittongo discendente) individua, insieme a -ueilla che precede (ed è ugualmente caratterizzata da dittongo e consonante liquida), il centro topografico della strofa, e denuncia un risentito procusteismo lessicale: piola (v. 5) equivale a chanta piu, ossia «fa pio-pio», friola (v. 21) dovrebbe essere deverbale da un frijolar (nei dialetti occitani moderni frejoulas, frejoulado indicano la recrudescenza del freddo, quando si attacca alle ossa e le scuote con brividi); escriola (v. 29) sembra un incrocio di esquiva con cruda (o cruela), fiala (v. 37), in luogo del più topico retomba, è probabilmente la bottiglia e, per metonimia, la sbornia ch'essa provoca: è un'ebrezza isterica, propulsa dalla voglia amorosa, che fa delirare la mente in una danza scomposta (il motivo di base è lo stesso di Petrarca, Rime VI 1 «Sì traviato è 'l folle mi' desio»); ma il Joi (parola-chiave che indica la perfezione connessa alla «fin'Amor») la disperde, come una manata che rovesci - appunto - una bottiglia piena. L'altra rima difficile rintocca alla fine di ciascuna strofa e costituisce l'autentica generatrice lessico-tematica della poesia. Qualunque artefice di canzoni, come pur si raccoglie dai manuali di retorica coevi, all'atto di mettere insieme una composizione teneva d'occhio certi punti di riferimento costanti. All'esordio - che, per una canzone d'amore, era quasi sempre stagionale - doveva corrispondere un picco («ordo artificialis») nel diagramma della confezione retorica complessiva. Particolare cura esigeva naturalmente la ricerca della melodia e la sua corrispondenza con la struttura strofica. L'affabulazione delle unità tematiche era, come detto, scontata e governata da criteri assai elastici. Ma da tutta questa attrezzatura in buona parte precostituita a livello artigianale, il «miglior fabbro» doveva estrarre l'«argumentum», il sigillo, la molla compositiva in grado di conferire unità e originalità al proprio messaggio. In questo caso Arnaut ricorre a una «notatio» o «inter182
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