piuttosto sulla prima. Per es. Jacobson, nella sua concezione evolutiva, menzionata sopra, sottolinea che l'identificazione non si limita soltanto alla scelta oggettuale, ma si estende anche al comportamento sessuale e così influisce sull'evoluzione dell'identità maschile o femminile piuttosto che sulla sessualità normale o patologica. In questa maniera l'identità femminile è raggiungibile anche senza la soluzione del problema del1'evirazione, e l'identificazione maschile con la madre fallica può essere identica all'Io, mentre l'identificazione con la femminilità evirata condurrebbe a disturbi di identità. Greenacre (1958) dimostra i disturbi diffusi sorti insieme all'identità e all'esame di realtà esaminando la figura dell'avventuriero. Il suo esempio di base è Felix Krull, il personaggio di Thomas Mann che ha come caratteristica principale il fatto che il suo Io è lasciato sospeso, che il suo maggiore diletto è quello dell'empatia con l'altra persona e l'esercizio di questa a livello artistico. Felix Krull del resto è anche perverso, cioè è capace di agire come agisce un perverso, un criminale o un incestuoso, perché si identifica con i desideri di questo tipo negli altri. L'identificazione, sotto questa luce, è una capacità dell'Io che è molto vicina alla creatività, in quanto egli lascia sospeso se stesso, la sùa identità, oppure tratta se stesso e la sua identità come se fossero oggetti di un'azione creativa. Secondo la mia ipotesi l'imitazione dell'altro sesso attraverso il canto e l'identificazione con l'altro sesso tramite il cantare è una formazione dell'Io, azione che è vicina alla creatività. Ho tentato di porre i problemi e non di risolverli. Per finire, vorrei ancora menzionare un ultimo esempio appartenente al mondo dei suoni, come illustrazione. Oltre agli imitatori di donne, appartengono ancora alle fantasie di donne falliche le cantanti con la voce pro93
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