Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

rnre per poter spiegaire fenomeni normali e patologici legati a questa modalità di contatto a distanza. Vanno menzionati due temi principali che hanno occupato un posto 'Centrale neHe sue osservazioni e ricerche: l'ansia e l'ossessione, il loro svHuppo e i loro aspetti psicodinamici. Alla ricerica di run modello biologico dell'ansia, egli compì, agli inizi degli anni trenta (!) esperimenti con i conigli; e trovò questo modelio nel fenomeno della immobilizzazione. In una serie di pubblicazioni, rria:ssume i propri studi e cerica di mettere in luce forme analoghe di comportamento nella patologia umana. Nel lavoro di Rajlm l'ansia viene considerata come uno dei « fenomeni elementa:ri » del funzionamento psichko. Il secondo tema - quello dei .fenomeni ossessivi e della nevmsi os1sessiva - vogliamo discuterlo in dettaglio. Tenne .Ja sua prima conferenza su questo argomento il 13 dicembre 1942 presso 1a ,Società Ungherese di Psicoanalisi, con il titolo: Gli aspetti neurologici e biologici dei fenomeni ossessivi. La sua monogmfia sulla newosi ossessiva ci è rimasta soltanto, per la posterità, in manoscritti frammentari, giacché la morte gli impedì di completarla. Le sue conferenze e i suoi scrititi sull'ossessione hanno una importanza fondamentale nella letteratura psicoanalitka ungherese. La sua metodologia può essere caratterrizzata dal fatto che egli collega due poli in apparenza contraddittori e lontani: considera l'ossessione da un la:to come un .fenomeno pskhko generale ed elementare, prendendo così minuziosa:mente in esame i suoi aspetti e 1e sue caratteristiche biologic i, le sue funzioni normali e di tipo pato-psicologico; dall'altro lato, al livello della personalità, osserva e presenta il mondo ;dolorroso dei pazienti che soff.rono di ossessione, cogliendo le componenti deLlo sviluppo della personalità ossessiva nell'ambito della dinamica familiare e socio-psicologica. 208

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