Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

g,iormente a fuoco i i l comportamento e favorisca << l'elaborazione di fenomeni che disturbano il lavoro anai lirtico nel momento stesso in cui essi emergono». Il meccanismo effettivo è indotto a funzionare da quanto il paziente vede in :se stesso - �< non in uno specchio, giacché in uno specchio si vede con i propri occhi! - attraverso le percezioni di una persona della quale può accettare, o almeno prendere in considerazione, i punti di vista». R,endendosi conto dei diversi tipi di reazioni e di fantasie che è probabHe che questi pazienti sviluppino di fronte a tali interventi , e cogliendo il momento più opportuno per esporre le sue osservazioni, e quali osservazioni esporre, l'analista si salvaguarda dail rischio di sconvolgere o impaurire , il pazi , ente. Nei lunghi anni nei quali Rajka formulò questo metodo, giunse a rendersi conto che la messa in luce del comportamento è · soprattutto utile nel mondo dei nevrotici cairatteriali. Egli prende in esame sindromi diverse e indica un insieme di situazioni in cui l'intervento èJ , indicato, o controindicato. Rajka ritiene che questo metodo possa essere impiegato a,[lche nelle nevrosi sintomali, ma mette in guardia 1sul fatto che occorre tenere ben present · e che ·« esporre i disordini del comportamento egosintotico può minare ,l'atmosfera terapeutica». Fmme particolari di resistenza, come « i fenomeni di acting out, debbono essere sempre fatte rilev · are, e, all'occasione, "ietate». La sua 1 « guida», breve ma molto accurata, alla tecnica non :soltanto mostra fa :sua profonda eapacità di penetrazione· nel mondo delle nevrosi, ma anche il suo amore e ila sua preoccupazione per il paziente. I suggerimenti tecnici di Rajka nascono sempre da1la situ_azione analitica, e sono posti' al servizio di questa. 206

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