«una dichiarazione verbale dello psicoanalista Hans Sachs, secondo il quale le parole con cui i poeti vestono le loro idee rivelano le fonti inconsce profonde, di quelle idee», ma mettendo al centro dello scritto cui alludiamo, l'Analisi dei paragoni, una delle modalità dei meccanismi metaforici. Lo spunto viene offerto ancora una volta dal Motto di spirito, ove Freud dedica un paragrafo del capitolo sulla «tecnica» alla similitudine, da lui definita, non senza qualche esitazione, «tra i tipi di ' figurazione indiretta ' di cui si serve la tecnica arguta». Freud trae quasi esclusivamente i suoi esempi dalla raccolta Witzige satirische Einfalle di Lichtenberg; Ferenczi, invece, si riferisce principalmente alla sua esperienza: «Molti pazienti hanno la tendenza a illustrare i loro pensieri e ideazioni mediante paragoni. Ritengo che questi prodotti degli analizzanti meritino attenzione in quanto spesso consentono un accesso diretto al materiale psichico nascosto». E, ai paragoni, attribuisce una importanza tutta particolare, tanto da affermare: «l'analisi dei paragoni si rivela, insieme all'anaili,s,i dei sogni , dei lapsus e degli atti sintomatici del paziente, un'arma di non scarsa importanza della tecnica psicoanalitica». In letteratura non ci serviremo certo dell'«analisi dei paTagoni » per avventurarci sull'infido terreno di risalire attraverso di essi alla «biografia» - o come un tempo, famigeratamente è occorso di dire, alla «patografia» degli scrittori che li hanno impiegati. Giova piuttosto ancora una volta rilevare - sia pure di passata - come una strumentazione «tecnica», «retorica», utilizzata largamente dagli scrittori, e teorizzata dagli studiosi dei testi letterari, si può dire per millenni, - il paragone, appunto - si ripresenti come utilizzabile, e a parere di Ferenczi, addirittura, «un'arma di non scarsa importanza», in psicoanalisi. 179
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