tarne alcune: l'idea di corrispondenza e di connessione, che si abbina o che sostituisce l'idea di causalità (si I'kordi incidentalmente la rdazione di congruenza di l. Hermann); l'organizzazione dello spazio concepito come un organismo a gerarchia fluttuante; la subordinazione dell'idea di successione a quella di interdipendenza; la facilità con cui il pensiero cinese accede alle spiegazioni retrospettive, ecc. Nella lettera 52 a Fliess, Freud abbozza un modello della formazione dell'apparato psichico, che tiene conto del principio di complessità strutturale. « ... Come tu sai, (dice all'amico) sto lavorando sul presupposto dell'origine del nostro apparato psichico, attraverso un processo di stratificazione». E immediatamente compaiono nel testo i concetti di ri-organizzazione, di transizione e di traduzione, perché: « le successive trascrizioni rappresentano l'opera psichica di epoche successive della vita» (s.m.). Il sistema è complesso nella misura in cui deve tenere conto degli assi orizzontali (livello delle iscrizioni), dei meccanismi e delle leggi strutturali, e dell'asse verticale (stratificazione con riorganizzazione) che rappresenta il divenire. Il vocabolario inglese dispone della espressione « increased sophistication» che riesce a trasmettere adeguatamente questo processo di « maturazione» sui generis. Il paragone di un processo di questa natura con quello che si può osservare nello sviluppo fonologico di un bambino non è fuorviante, poiché presenta più d'una analogia. L'ormai classico saggio di R. Jakobson lo illustra egregiamente 29 • Il problema che deve risolvere il bambino è quello della trascrizione dallo stadio del balbettio spontaneo, del « monologo egocentrico», del « delirio della lingua» (zunge), dell'« autosufficienza delle numerose sensazioni isolate», stadio che è dell'abbondanza fonetica ma anche della anarchia, allo stadio 112
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