David, ora Pitigrilli dell'endocrinologia, altre volte accostabile per consanguineità di destino a figure come quella di Michelstaedter, quasi sempre, come scrive Cavaglion, « strumento politico di retroguardia» (p. 20), il Weininger italiano offre comunque spunti· interessanti per una analisi aocurata della cultura primonovecentesca in Italia. Un'ultima considerazione. Cavaglion osserva che l'attuale discussione ·italiana ,su Otto Weininger, rinata anche a seguito ,della ripubblicazione dell'opera a cura di Franco Rella (Feltrinelli, 1978), conserva « qualche traccia dello .storico dibattito.» (pag. 224), e si sofferima in particolare sull'accoglienza di Sesso e carattere negli ambienti di destra. Leggendo certi interventi di giovani evoliani che l'autore riporta nell'ultima parte del libro viene da pensare che tutto sommato la destra di ieri e di oggi, non diversamente da quanto avvenne con Nietzsche, ci tenga a riprendersi ,soprattutto le « espettorazioni » di Weininger: poco male, se quello che può restarne una volta regalato il peggio ai nipotini di Hitler può ancora essere utile per una migliore comprensione della cosiddeti ta ' apocalisse viennese '. Roberto Carifi NOTE 1 Ofr. Le Rider J., Modernisme-féminisme/Modernité-virilité. Otto Weininger et la modernité viennoise, in « L'infini » n. 4, 1983. 203
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==