Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

di questa operazione di «sottrazione», i cui effetti, in so­ pranumero, si possono leggere molto più tardi nel seguito della sua opera. L'«occulto», di cui è qui questione, può essere compreso come un'altra maniera di enunciare il «furtivo», precisando tuttavia che a Rodez le parole sono piuttosto annullate che sottratte, piuttosto immediatamen­ te interpretate che sottilizzate, da un'istanza che d'altron­ de opera scopertamente. Precisando ancora che, in quel momento, compare con più insistenza, con più forza anche la figura di un contrattempo che zavorra tutta la scrittura. Intendiamo con questo termine il peso del discorso cor­ rente che si manifesta offuscando la parola poetica, par­ lando più forte di lei - di quel discorso che si annida dietro la legge - cioè, all'occorrenza, dietro la ragione, la salute, il buon senso - per prendere costantemente il sopravvento sulla poesia, per ridurla alla propria dimen­ sione, per annetterla al proprio spazio. Figura particolar­ mente sottile, astuta persino, dell'interdetto, che ha dalla sua parte, oltre la sua «evidenza», la coscienza di tutti, e di cui Artaud si sente costretto a render conto nei suoi diversi aspetti. Poiché ne va della sua stessa sopravviven­ za- cioè della sua stessa possibilità di esistere, dell'even­ tualità di accedere al proprio corpo-, soprattutto a partire dal momento in cui il potere medico si fa esplicitamente il rappresentante - dunque, insieme, il porta parola e il complice - della coscienza comune. Quando addirittura non la precede e informa. Ciò vuol dire che agli occhi di Artaud un simile· inter­ detto si rivela della più bruciante attualità. Tuttavia, e questo è fondamentale, una tale attualità si rivela inca­ pace di trovare in se stessa il rimedio ai diversi «mali» - ai diversi «malori», · alle diverse «malattie» - che essa contribuisce a rendere visibili. Dato che niente, in effetti, nel regime corrente, quotidiano, del discorso, può farci accedere alla «legge» di ciò che si manifesta - o al suo potere «occulto»-, alla ragion d'essere del «male» presen- 93

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