Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

Lo scenario dell'isteria Il 21 febbraio del 1888, Charcot presenta in . una delle «leçons du marcii» 1 il caso di un ragazzo di 14 anni affetto da «isteria» ed istituisce un confronto tra il rilievo dei segni clinici e la riproduzione incisa di un affresco del Domenichino: «Ecco... San Nilo guarisce un indemonia­ to... e questo indemoniato è stato certamente dipinto dal vero, e io l'ho mostrato spesso all'uditorio di questo cor­ so... Solo vorrei far notare che la posizione data alle brac­ cia dell'indemoniato non è esatta, o almeno non corrispon­ de a quanto avviene in queste crisi isteriche. L'indemo­ niato del Domenichino alza le braccia al cielo, mentre l'isterico le mantiene lungo il corpo in pronazione forzata. Per il resto l'atteggiamento è esatto...» 2 • Con precisione, e con un certo sussiego, il clinico dell'800 afferma l'obiettività del proprio sguardo e lo con­ fronta con le immagini di svelamento della realtà e della coscienza del primo '600 3, senza peraltro scioglierne il nodo di rappresentazione e conoscenza 4 • Solo, l'intento di rendere l'espressione delle «passioni» è perfezionato dalla fotografia e le tavole dell'iconographie, edite tra il 1876 e il 1880 5, permettono, come osserva Fontana 6 , un' effettiva «rimozione dei sigilli nel segreto della follia e nel fondo oscuro delle passioni dell'anima». Del resto pochi giorni prima, il 7 febbraio, Charcot ha illustrato l'originalità della sua descrizione clinica e 9

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