Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

in una . folata di pura euforia, nell'impellenza di una do­ manda tesa alla parola, in verità pervasa dalla finzione - cui non osa risparmiarsi di un suo compiuto godimento. Seigneur, je vous veux bien confier mes alarms: e Antio­ chus si fa per lei uno che ascolta, uno che sa garantire il silenzio consensuale su cui si stagli la certezza della regina, e l'accordo è antico di questo nascondimento della parola... nascondimento consapevole del . suo evento reale. Pour joindre à plus de noms le nom d'impératrice: così si specifica la causa della rimozione - della parola - o­ berata sotto la barra dei nomi dei titoli di un significante sommo, cui la regina non può che aderire nel suo insaputa destino... l'onnipotenza presentandosi a lei come suo pro­ prio fantasma. Cui Antiochus, non sa che opporre un e­ terno addio... vale a dire una sospesa separazione: poiché Antiochus, potrà -sì enunciare l'azione, ma non agirla né compierla mai, appartenendo l'azione - la decisione - ad altri... ad altri assolutamente. Titus, il sogno stesso di Bérénice, davanti a cui si è taciuta per cinque anni la parola, avanza l'intreccio sulla soglia più propria della tragedia... l'avvento del nome: je fuis ce nom qui m'inquiè­ te, la libertà di Antiochus, raggiunta nel suo osare dire il tragico, non può che tornare ad immergersi nel silenzio ancora. L'atto della parola conosce nel nome il suo limi­ te... e il folle principe, sorpreso della sua stessa lacera­ zione, non può infine che evincersi allo svolgersi dell'a­ zione, scegliendo di perdersi nella sola immagine della cosa - je vais, le coeur tout plein de votre image. I termini fondamentali della tragedia sono così posti: il limite significante che l'atto della parola ha osato sfio­ rare investe ora il corpo stesso di Bérénice, corpo di donna che puntuaimente era riuscita a suturare ogni maglia beante - ogni scissura improvvisa - col prodursi sorpren­ dente del suo amore. Questo addio, per la prima volta, riesce a infliggerle un dolore inatteso: non è più la fan­ tasia protratta su un abbandono possibile, rapita nel cer- 72

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