Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

ultimo del tragico, e oltre forse, nel consumarsi stesso della tragedia, nel risolversi suo distesamente musicale, nella pace vuota emergente dalla separazione: poiché Bé­ rénice non è presa in sì stretti vincoli da dover rinunciare alla vita per l'Uno, l'agire della sua parola non vuole pos­ sederne l'essenza o annientarne l'esistenza, vuole solo pe­ netrare il · segreto di quella perfezione che sa essere - Altro. Questa - è la tragedia... di Bérénice. In Al di là del principio del piacere 3 Freud aveva de­ finito l'impossibilità della perfezione: il mancare effettivo nell'uomo, di una - Vervollkommnungs_trieb - pulsione al compimento del perfetto, al cui luogo veniva quasi a pararsi l'insondabile pulsione di morte. In aperto contra­ sto con l'ipotesi nietzscheana, luminosamente positiva, di una volontà di potenza capace di portare all'oltrepassa­ mento dell'umano - ii.bermensch - Freud metteva a giorno la valenza stessa distruttiva di quella forza ineccepibile, riconoscendone il dato di costante tremenda ripetizione. Unica uscita, e quanto incerta sempre, dall'universo bloc­ cato di questo eterno ritorno dell'uguale, il prodursi di eros - le aeree costruzioni di Eros - dal multiforme im­ pasto pulsionale, nell'imbrigliamento occasionalmente riu­ scito della pulsione di morte ad opera della libido: im­ brigliamento - Bii.ndigung - vera e propria fattualità del domare, che instaura la cosiddetta civiltà. Gli scritti po­ steriori a Al di là del principio del piacere crescono tutti nell'alveo - o meglio nella deriva - di questa fattualità: nel tentativo, dialettico non dialettico, di una torsione positiva della pulsione di morte, e forse nel riconoscimen­ to stesso di essa pulsione quale origine prima - e meta dunque - di tutto il pulsionale... in un cammino a ritroso in cui più che la speranza, o il suo ciarliero sostituto la volontà, è guida - la necessità. Nel breve sagg{o del 1924 Il problema economico del 66

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