Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

perta su un'altra stanza uguale... lo spettatore vedeva que­ sta fuga. Dentro la stanza la fredda luce di un laser: un laser teatrale, una di quelle lampadine a cannocchiale che, picchiando in un angolo della stanza dove trovava uno specchietto rifrangeva il suo raggio a un altro spec­ chietto e creava via via uno zig zag. In questo zig-zag io ci entravo, e lo seguivo quel raggio che mi portava agli spettatori, lo toccavo proprio passandoci in mezzo alla sua densa luce meravigliosa, e dicevo in silenzio den­ tro di me, dio cristo questo è la mente - il cervello: lì - cominciava il mio dialogo con Dioniso... e lì compresi che era fra me e me. La prima volta che tentai questo spazio mi venne bene l'inizio quando dice - i tuoi riccioli biondi - non sono quelli di un atleta / tu hai la pelle bianca e ben curata - non colpita dal sole protetta dal­ l'ombra... e mentre lo dicevo sentivo distinguersi in me le due nature - che appartengono a tutti gli uomini - l'irrazionale cui si attribuisce natura femminile e l'altra cui si attribuisce natura maschile... e le due nature si intrecciavano, ed ero con ciò nel cuore delle baccanti, col tirso e quel fumo e la luce densa del laser. Ma quando arrivavo più presso al corteggiamento - perché c'è un corteggiamento nel testo di Euripide - mi ritrovavo fuori con la mia seggiolina davanti a quella specchiera brunita e non entravo più in contatto con nulla... era çome stare davanti a uno specchio in sartoria: e diventavo matta, e passavo delle notti infernali, tanto che per alleggerire la grande preoccupazione mi rassicuravo - se non mi riesce questo pezzo non importa, lo salto!, tanto nessuno l'ha mai fatto così al mondo... sapendo che non si poteva certo saltare quello che era il fulcro centrale della trage­ dia, il momento in cui la cosa stessa sta per avvenire lì dentro lo specchio, che è il luogo dove Euripide si mette dentro il cervello, il cervello di uno... ed esplode. E una notte mi sono svegliata di colpo, ero andata a letto con gli incubi erano giorni che andavo a letto con gli incubi, 58

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