Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983
sto letto, e mi dice di portarlo in fondo alla scena davanti, mi dice di metterci sopra il lenzuolo il guanciale - no! il guanciale restava sulla parete in terra - mi dice di mettermi nell'angolo e di cominciare... dalla terra dell'A sia, dal Tmolo il sacro monte. È chiaro che all'attore gli scatta qualèosa, entra in rapporto con l'oggetto il pane il piatto di minestra il luogo di contenzione dell'orfana trofio... ma questi oggetti, cosa c'entrano ti domandi come attore, con ciò che si va dicendo nel parodo?: e lui dice, prendi e fai il letto, è chiaro che il letto - dice - quando si fa il letto?, tutti i giorni - no? - allora dice - lo fai tutti i giorni! - un lavoro esecutivo un lavoro che fai senza pensare un lavoro che crea il vuoto... questo è il parodo. Dalla terra dell'Asia / dal Tmolo, il sacro monte / qui accorro in delirio, per il dio dello strepito / sforzo dolce e fatica felice, per esaltare Bacco! - è un allontana mento dalla realtà... tanto è vero che dopo questa prepa razione loro entravano dentro nella stanza: e io mettevo la seggiolina davanti a loro, come se fossi una di loro - diciamo la loro guida eh?! - che anche questo forse era il senso, e cominciavo l'esperienza del mistico... e quando avevo compiuto quel percorso mi veniva un senso di ce cità - cecità sensuale - che mi serviva proprio in quanto rientrava a pieno nel testo, perché dovevo sperimentare e non dire semplicemente ciò che quel codice esprimeva. Alla fine di questo mito, rivissuto nella sua verità e fissato in un gesto rituale, andavo a stendermi sul letto a dire -venite, Baccanti, venite!... ed era come un orgasmo, anche se non rappresentavo l'orgasmo, non mi mettevo mica a fare l'amore davanti a quelli: era come abbandonare la ragione, e succedeva pure una cosa strana - a me a Prato - a sostenere e a guidare quella forma estrema di erotismo era la mia stessa mente, riuscivo a governare quel perfetto processo schizofrenico... e se talvolta me lo facevano no tare, la cosa mi metteva un po' di paura ma dopo, già non me ne fregava niente perché mi sembrava bellissimo 54
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