Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983
proprio incerta. Poi, mentre le studiavo, ho cominciato a capire, che sarebbe stato un vero e proprio autodafè, un incenerimento di se stessi come attori finora consu mati nella rappresentazione (di sé) che ora tentavano di emergere a una nuova presenza... bisognava penetrare dentro la scrittura drammaturgica. Gli attori di solito, si innamorano dei personaggi, mentre dovrebbero innamo rarsi della scrittura scenica, per saperla leggere nel pro fondo... e quindi poterla comunicare: per ciò, era neces sario riferirsi a una scienza, partire dalla decodificazione del testo... perché anche se si pensa che il nostro lavoro sia un lavoro di impulso - di geniale scoperta - in realtà se non lo organizzi scientificamente finisci per fare cose gratuite. E credo che molte volte, in t�atro, si siano fatte cose gratuite. Per non caderci, devi osare sfidare l'idea massa del l'autore - non so come altro chiamarla - nel momento prima di scrivere quando ha lì tutte le idee che gli si affollano per la mente, e non sono ancora organizzate e le ha tutte piene tutte assieme, con una visione straordi naria dell'oggetto e una spinta soggettiva altrettanto straordinaria... come una grande pulsione, che la frantuma quell'idea, in una molteplicità di personaggi. Ma l'ampio ventaglio di quelle figure non poteva certo farsi psicolo gia: funzioni, principi, inizio stesso della tragedia... qui era da cercare l'evento teatrale, qui mi portava la sapiente ricerca ronconiana: e questo, per me che venivo da Brecht, non poteva non risuonare come un'eco di quelle parole che affermavano... il teatro quale rapporto reale tra gli uomini, proprio un rapporto tra uomini, un vero rapporto. Allora... diciamo che nelle baccanti c'è una prima parte che è tutta una visione epica del dionisiaco. Si parla di istituzioni - politiche religiose - si parla di scontri tra culture - quella asiatica e quella greca - c'è Dioniso che si presenta come un sacerdote che vuole in . trodurre un nuovo culto... e poi c'è Penteo. Euripide, entra dentro la 49
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