Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

te di accedere a un modello dell'isteria corretto, semplice e puntuale come un «riflesso», garantito senza più amba­ sce nella riproducibilità. La definizione del 1901 54 confer­ ma, superate le polemiche, la rappresentabilità del copio­ ne: «L'isteria è uno stato patologico che si manifesta con turbe che è possibile riprodurre con la suggestione, in certi soggetti, con perfetta esattezza, e che sono suscetti­ bili di sparire sotto l'influenza della persuasione (contro­ suggestione) sola». E per precisare la credibilità quasi sperimentale del modello, Babinski aggiunge: «I fenomeni ipnotici sono della medesima natura dei fenomeni isteri­ ci... L'isteria è in qualche modo attiva, l'ipnosi passiva». Ed è in questa attività, in questo manifestarsi che l'isteria difende l'autonomia e la legittimità della sua essenza 55 • La suggestione isterogena corrisponde dunque (con buona pace della scuola di Nancy) a quella ipnotica, ed entrambe vengono distinte dalla «persuasione» (anche se questa è indicata specularmente come contro-suggestio­ ne). Infatti la suggestione agisce in zone psichiche che sfuggono al razionale, mentre la persuasione del razionale rispetta la logica. In ogni caso Babinski resta estraneo a una discussione dei livelli di coscienza nel senso de l - . l'intenzionalità e, anche quando parla di suggestione, man­ tiene un'ottica coscienzialista (distinguendosi in questo sia da Bernheim e da Janet sia, ovviamente, da Breuer e Freud). Delimitato e verificato il modello, Babinski vuol vera­ mente comprendere che cosa sia isterogeno e si chiede se per avventura l'iter patogenetico non sia più complesso del passaggio trauma-suggestione (ad esempio «idea di impotenza motrice» e successiva «fase di meditazione») - sintomo proposto da Charcot. Per Babinski «l'emozione non può da sola provocare l'apparizione degli accidenti isterici... questi accidenti hanno bisogno, per apparire, del­ l'intervento di un'idea suggerita, sostenuta da stati affet­ tivi sistematizzati, idea di cui non sono che l'espressione». 24

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