Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

comprenda che la figura da lui evocata «si leghi senza mai fondersi» ad un cangiare della fenomenologia, Char­ cot non si rassegna a sciogliere le ambivalenze. dei segni, a decifrarne lo spessore. La prospettiva che si cela dietro ai traumi, e che diventerà percepibile solo all'ascolto, non ha rilievo per uno sguardo che libera solo l'apparenza del segreto. E i segni della clinica si dispongono indecisi lungo un crinale che li distingue ma ancora esita ad iso­ larli. Del resto gli attacchi occorrono quando la luce in­ decisa favorisce la collusione: «È molto comune osservare le crisi isteriche presentarsi dalle sei alle sette di sera». Il fedele Gilles de la Tourette avverte il limite di questa perplessità: «Bisogna avere il coraggio di dirlo, in questi ultimi anni, un certo numero di autori, professori di fi­ losofia o autori di altre discipline, hanno cercato nell'i­ steria la piattaforma dell'evoluzione psico-fisiologica delle loro teorie» 43 • Si è ad un bivio. E la tensione che si crea tra un'interpretazione psicogena (Ballet) 44 e lo sforzo di adeguarsi al metodo clinico tradizionale (Charpentier) 45 orienta nuove linee d'approfondimento. Nel 1893 Charcot muore e Freud nel ricordarlo 46 ne avvicina l'atteggi.amento «visuel» allo stile classificatorio cristallizzante di Cuvier, e suggerisce che bisogna risalire oltre all'espressione-segno e giungere, attraverso stratifi­ cazioni psicologiche complesse, al luogo «di trauma psi­ chico non sufficientemente abreagito» 47 • Intanto, distinguere la scienza dalla teatralità è il pro­ getto della revisione semeiologica avviata da Babinski in­ torno al 1886 48 • Mentre a livello personale anche Babinski è un «metteur en scene» di effetti da grandguignol (as­ sassinii in collegi di educande, misteri sanguinosi e sur­ reali), la sua aderenza alla fisicità dei dati sottolinea dif­ ferenze inedite e tenta di smascherare quanto l'isteria nel suo polimorfo manifestarsi non riesce a riprodurre. L'interrogativo «come risalire alla sorgente di accidenti nervosi quando questi rivestono la medesima apparenza, 22

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