Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

La teoria di Marco è in contrasto con le verità stabilite dalla scienza, il suo discorso è ritenuto frutto della super­ stizione e come tale il tentativo è stato quello di dissua­ derlo, di richiamarlo alla posizione scientifica nell'inter­ pretazione della natura. E così farmaci e ricoveri non hanno scalfito la sua verità, lui ha sempre continuato a raccontare la sua scena. La credenza superstiziosa di Marco confina con l'inter­ pretazione delirante, ma è restata appesa al filo di un rumore consentendogli di non sprofondare nella psicosi. Sul filo di un rumore è riuscito a tenere in piedi la topologia che ci dà la configurazione del perverso: «sulla linea patema una tecnica che confina con l'arte, su quella materna un 'disegno' che trasforma la provvida Natura nella 'silhouette' rapace della matrigna» 6 • Resta da dire che, nell'unica opportunità nella quale il discorso cade sul tema del padre, Marco lo dipinge nella figura di un anziano contadino che, per diletto, la domenica, suona nella banda del paese... Non sappiamo quale strumento. Cristina Calle NOTE 1 Pinzi Ghisi V., Il dilettante, «Il Piccolo Hans», n. 36, ottobre­ dicembre 1982. 2 Freud S., Personaggi psicopatici sulla scena, 1905, in Opere 5, Boringhieri, Torino 1981. 3 Lacan J., Della psicosi paranoica nei suoi rapporti con la per­ sonalità, Einaudi, 1980. 4 Ventimiglia D., Il teatro di Samuel Beckett, Liviana Ed., Padova 1973. 210

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=