Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

Lo sguardo s'affisa a lungo, e registra: «Ritmo e caden­ za, ecco un carattere proprio a numerosi fenomeni iste­ rici». È una notazione nevralgica, tenendo conto che l'at­ tenzione si esercita sulle «crisi» Charcot vuole differen­ ziarne diversi gradi, definire con esattezza quell'isteria «a crisi distinte» che Landouzy ha messo a fuoco rispetto al gruppo delle manifestazioni convulsive. È l'allievo Gil­ les de la Tourette a ricordare l'iter di questa ricerca ac­ curata svolta intorno al nodo epilessia-isteria: «Ad un ap­ profondito esame le osservazioni fatte per molti anni mo­ stravano nettamente che l'isteria e l'epilessia non si as­ sociavano mai, ma che esse potevano stare isolate nello stesso individuo. L'istero-epilessia, malgrado le apparenze, non era che isteria pura, l'espressione convulsiva più e­ levata dell'isteria, isteria maior, la grande isteria, ma nien­ te più» 3 6 • Nelle lezioni del 1872-73, quindi precocemente rispetto al corso della neurologia clinica francese, Charcot è in grado di affermare: «L'epilessia sta solo nella forma esterna, ma non nell'essenza del fatto». Cogliere l'«essenza del fatto» è il progetto che informa una radicale ricognizione della «famille nevropathique». L'affinarsi del metodo distingue sottilmente le associazio­ ni morbose e le affezioni neurogene. Anzi, il sapere se­ meiologico si costruisce lungo questa linea di esplorazio­ ne definitoria che ha per riferimento l'isteria, ed è il com­ pito storico, oltre che di Charcot, di illustri protagonisti della scuola (Gilles de la Tourette, Parinaud, Miege, Sou­ ques...) e soprattutto di Dejerine e di Babinski 3 7• L'isteria non è più semplicemente il luogo dell'irrisolto, del mutevole, del proteiforme, appare come un'entità co­ stante nel ripetersi e afferrabile nel suo riprodursi. Dopo aver distinto «accessi» e «attacchi», sempre ri­ spetto all'epilessia, ecco come Charcot descrive la grande isteria a partire dal suo esordio epilettoide: «La fase e­ pilettoide si suddivide in periodo tonico e in periodo clo­ nico; viene allora il silenzio, e la fase dei grandi movi- 19

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