Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

Come assaporare questa deliziosa affermazione fuori del­ l'intimità dei rapporti verbali? Gli autografi dell'Ultima passeggiata (1885-6) - informa Giuseppe Nava, che ha curato l'edizione critica di Myricae - «attestano un particolare impegno del P. nel processo di elaborazione formale». In alcuni casi, come per la quar­ tina della Via ferrata, «il P. procede per unità minime di un verso e mezzo, continuamente corrette e rifatte, con un metodo costruttivo che si potrebbe definire a mo­ saico, o addirittura per spezzoni di verso che impostano gli elementi essenziali della strofe in modo del tutto a­ sintattico (in altri casi il P. comincerà dalle rime)». Devo citare a lungo il Nava, il quale, pur costretto a tirar dritto, e forse non fortemente incline alla disamina delle relazio­ ni morfofonematiche offerte dal «lavoro del lavoro» (Va­ léry), dà non poche notizie per me assai cattivanti: Nella stesura della quartina finale della Via ferrata il poeta muove dal soggetto logico, «le fila», a cui accosta progressi­ vamente i verbi fono-espressivi «vibrano» e «ronzano», l'agget­ tivo predicativo «argentine» e il complemento «al vento», senza curarsi di comporli nella misura del verso ma disponendoli disordinatamente a macchia. Poi colloca più sotto la similitu­ dine implicita del «femminil lamento», e infine riprende di nuovo il soggetto «le fila» e lo fa seguire da un abbozzo di verso, «ronzano, quasi argentea lira, al vento», che introduce l'immagine finale della poesia. Come si vede, il momento se­ mantico prevale nettamente su quello metrico-sintattico e an­ che su quello fonico, che subentrano solo in un secondo tempo. Anche laddove la composizione è più unitaria, come per le terzine della Via ferrata, si avverte nella prima stesura un andamento fortemente prosastico, che in parte rimarrà anche in seguito: mancano infatti le parole sdrucciole («argini», «pa­ scono») e gli aggettivi in posizione predicativa («bruna», «drit­ ti»), che nel testo attuale danno rilievo all'inizio, mentre «ter­ rapieni» in apertura di strofe suona opaco e greve. In parti­ colare la seconda terzina offre esclusivamente il materiale se- 123

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