Il piccolo Hans - anno X - n. 40 - ottobre-dicembre 1983

L'angelo biondo sorride col capo inclinato e la mano rivolta verso il cuore come una ballerina, l'angelo con la corazza, il biondo si è irrigidito in oro sonante, s·enza cuore, il dito che indica il cielo, Der Neinsager. Ma non è la stessa seduzione che, una volta che ti ha chiamato, una volta che benevolo ti sei detto, ma certo, costei cerca di sedurmi, non è la stessa seduzione che ti cattura e ti rinchiude nella sua legge, non è la stessa seduzione, la voce che dice di sì, quella che diviene la Legge, arbitraria, dispotica, che ti terrà prigioniero all'esterno di una terra vietata, non tua, non più tua e mai tua, salvo che per quell'attimo, in cui hai sorriso della banalità della seduzione? Tra la seduzione e la Legge non c'è molta distanza, sono i due movimenti della pulsione, le due facce dei medaglioni dei sogni, la fanciulla e il profilo del padre, la Gradiva e la Scienza, l'Angelo che dice di sì e l'Angelo che dice di no, e il desiderio non trova appiglio sul cristallo che li racchiude en­ trambi, che divide dalla voce immaginaria che pure sanziona la differenza. Simile alla voce afona e scordata dell'analista che sottolinea una differenza alla quale, come il piccolo Hans, continui a non credere. * * * APPENDICE (v.f.g.) (da «Utopia», anno I, n. 9/10, settembre-ottobre 1971) La dialettica e il dialogo Esistono di «Der Jasager und der Neinsager» tre versioni. La prima ricalca l'originale giapponese da cui Brecht trae l'o­ pera. Vi si parla di un viaggio che un maestro di un villaggio organizza come spedizione · scientifica al di là delle montagne, e dell'uccisione di un ragazzo che a un certo punto del viaggio si ammala, uccisione che viene decisa in ossequio a un'antica 114

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