Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
e in un tempo: nel periodo dopo-legge 180. A partire da questa l'istituzione psichiatrica in Italia ha assunto altre forme, più umane, meno alienanti, riparative nei confronti degli ex-psichiatrizzati. Forme istituzionali che si configu rano oggi come reparto in Ospedale Generale o come Servizio di Salute Mentale sul territorio. La legge si formalizza non solo nelle istituzioni ma anche nella scrittura delle sigle, resti della struttura ma nicomiale nel passaggio al territorio: dal T.S. sintesi di una morte non dispiegata in tutta la sua estensione alla novità del T.S.O. Ambedue testimoni di un certo indici bile: il tentato suicidio o l'obbligatorietà di un trattamento sanitario. Fenomeni che richiamano il perturbante, quello che dovrebbe restar segreto, nascosto e che invece affio ra 4 : la morte, la follia, il pericoloso a sé e agli altri. Lo stesso perturbante che in ospedale invoca un limite del sapere medico: TBC o Ca. Il procedere diacronico della storia rende illusoria l'a spettativa di veder completamente dissolti, a partire da una legge, i resti di un'istituzione manicomiale così radi cata nella «storia della follia». Nel 1978 Pinzi sosteneva che, in Italia, è la psicoanalisi a essere nella passe 5 • Essa si incontra con la transizione della psichiatria dall'istituzione chiusa a quella aperta. Coincidenza che segna la nostra pratica. Nel territorio, lontano dalle mura ospedaliere, ciò che resta del manicomio si disperde in una miriade di figure e di funzioni. La figura del medicò, sprovvisto del camice, quello che segna il riconoscimento deHa funzione medica; la fi gura dell'infermiere che, spostato dalla funzione immedia tamente repressiva assegnatagli dal manicomio, oscilla tra il versante medico e quello assistenziale; la nuova figura dello psicologo chiamato a funzionare quale psicologo clinico. Figure e funzioni piuttosto indefinite che, nella extra- 79
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