Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
Mangiagalli, e poi via Polli, via Giacinto Gallina, al di là di Pier Gaetano Ceradini, di Pier Paolo Motta, a casa del diavolo». Osserva, a proposfto di questo ultimo brano Gianfran co Contini (Letteratura dell'Italia unita 1861-1968): «la fi nale toponomastica urbana è un caotico divertimento del l'autore: alcuni nomi sono inventati (Trotti, Polli, Motta), alcuni alterati (via Giulio Ceradini), l'itinerario irrazionale (le vie Celoria, Mangiagalli, Botticelli da nord a sud in quest'ordine alla Città degli Studi, le via Gallina e Cera dini riportano di qua dall'asse verticale di circonvallazio ne verso il centro). A questo modo si andrebbe veramen _ te a casa del diavolo; ma i nomi inventati o manipolati i mitano, con parodia ben celata, tra elementi autentici, lo stile della toponomastica milanese»; mentre il commen to di Avanguardia e restaurazione (a cura di Vittorio Boa rini e Piero Bonfiglioli) mette in rilievo come «Il proce dimento ['di assolutizzare i riferimenti toponomastici e locali'] è colto in atto nell'ultimo periodo del racconto, dove il cronista-narratore, precisando a un interlocutore fittizio le strade seguite dall'autolettiga che trasporta il cadavere dell'ex-garibaldino, passa da una sequenza topo nomastica neutra, quasi di un indicatore stradale (in via ,Giuseppe Trotti... passato anche via Celoria... passato via Mangiagalli; e poi in via Polli, via Giacinto Gallina) alla personificazione onomastica e dialettale che già conoscia mo (al di là di Pier Gaetano Ceradini, di Pier Paolo Motta), e giunge infine,· come effetto indifferenziato di massa, a sintetizzare il labirinto della topografia milanese tra via Keplero e l'obitorio dell'università nell'immagine infernale della 'casa del diavolo'. Che è certo una locuzione del linguaggio parlato (andare a casa del diavolo = andare lontanissimo, in luogo incerto e disagiato, sparire), ma che, ritrovando il significato originario, chiude il racconto con un tono spazientito di condanna e di annientamento». Si potrebbe aggiungere che le ragioni della «retorica» 71
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=