Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

· di De Giuliani è ormai un quadro clinico conclamato. Le tensioni sociali aumentano, e, come a Vienna, scoppia­ no violenti fenomeni di razzismo. Il porto accusa un ral­ lentamento della sua fisiologia. E in ogni operazione è un consumo, conferma di quanto i fisici del tempo vanno scoprendo a proposito delle leggi della termodinamica. E un'altra morte appare simbolica, come già quella di Winckelmann: il suicidio a Duino nel 1906 di Ludwig Boltzmann, professore di fisica a Vienna, e protagonista della crisi della fisica classica. La città assume il colore del declino. È il colore delle elegie duinesi di Rilke. Ed è il colore che Joyce trova così vicino a quello della sua Irlanda, tanto da completare a Trieste la serie dei Dubliners con il racconto «La morte». Una sensazione di deperimento, di consumo, di sofferenza psicologica percorre tutto il primo decennio del '900. Ec­ cone gli esempi letterari più significativi: a) Silvio Benco è sensibile interprete di questa atmo­ sfera. Nelle sue prose crepuscolari i contorni delle cose perdono la nitidezza e domina un senso di esaurimento, di anemia. Il romanzo Il castello dei desideri si svolge in un ambiente che ricorda Miramar (il bianco castello costruito per Massimiliano dallo stesso architetto che ha lavorato per Ludwig di Baviera) e un duca vi allumina allucinate pergamene estenuato dalla «morale della mor­ te» e persuaso che «la morte dei desideri bilancia il de­ siderio deila morte». Ne La fiamma fredda Benco racconta il tramonto di una famiglia di commercianti triestini sino alla morte, per mancanza di vitalità, dell'ultimo erede. b) Ancor� Benco mette in rilievo il fenomeno del co­ siddetto «suicidio filosofico». Un numero rilevante di sui­ cidi si conta a Trieste in questi anni e pare una confema delle teorie avanzate dal sociologo Durkheim. Suicidi che spesso nella loro forma mettono suggestivamente in evi­ denza un problema di · identità angoscioso. Alcuni si uc­ cidono davanti allo specchio. È il caso di Gioietta, la 56

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=