Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

«coscienza infelice» che ha preparato il terreno per rice­ vere e rendere feconde le scoperte di Freud. Il discorso può seguire tre fasi: a) un periodo prepsicoanalitico, da fine '700 sino al­ l'inizio del '900, che tratterò più diffusamente per indivi­ duarne l'atmosfera e l'importanza che la . sensibilità ai fatti inconsci vi assume b) un momento di frattura e di conflitto aperto come un sintomo, la prima guerra mondiale c) una fase di elaborazione e di memoria, nella quale la psicoanalisi è direttamente presente. La prima scena è riflessa dallo specchio di De Giuliani. La ' città viene organizzata in modo artificiale quale porto dell'Austria e laboratorio dell'impero. Il progresso inizia il suo corso e non deve tuttavia turbare un ordine immu­ tabile. De Giuliani descrive la difficoltà come un sintomo precoce, la «vertigine». Si avverte un movimento oscuro che sfugge · alla ragione illuministica. La confluenza di genti varie, di linguaggi comporie una babele. La mappa della città restituisce visivamente questi aspetti compositi. Il borgo fondato da Maria Teresa è lineare ed efficiente. I palazzi chiari si snodano lungo il mare. Il ghetto ed i lazzaretti sono distinti. Dietro le case neoclassiche è il nucleo della città vecchia, il suo intrico. E ancora, nelle case sopra è la facciata di disegno razionale, sotto il ma­ gazzeno dove pulsa la circolazione delle merci. E Maria Teresa rivela una fobia per «l'opera di sua saggezza»: «dicono» nota il Kandler «che avesse ribrezzo del mare, il che vogliamo registrare siccome singolarità di Princi­ pessa che tanto fece avanzare la marineria austriaca che tanto provvide alle cose di mare in Trieste». Così, edificando la cultura nuova della città, Domenico Rossetti la pone sotto il segno della conoscenza, di Mi­ nerva, e tuttavia ossessivamente ripropone un fatto di sangue avvenuto negli anni della costruzione del porto, l'assassinio dell'archeologo Winckelmann (1764). Il teorico 52

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