Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

rare. Allora, ad abitare i castelli incompiuti, l'abbozzo di una costruzione in cui incominciavamo a intravedere una o struttura psichica, ritorna il fantasma del padre. Un padre troppo vivo per essere morto. Se il lago, il lago di Dora e di Ottilia, il lago di Baviera ha inghiottito con Luigi II il suo psichiatra, dov'è lo psicoanalista? Guardate quel pipistrello... Forse è in giro per le province di un regno che non esiste più a tentare di accendere nel cuore degli abitanti echi stravolti di parole amate: ''ie suis ton maftre... je suis ton maftre..."» «Ma torniamo a casa. Qui ci aspetta Giorgio...» «Già qui ci appella la professionalità, qui ci chiama la legge, con la elle minuscola. Qui se Musatti aspetta la vecchiaia per scusarsi come Clavreul di parlare di Cesare, se lo psicoanalista deve pagare con la serietà dell'argomen­ to lo scotto di nari- essere medico, o meglio, se soddisfa con la serietà dell'argomento una denegata vocazione me­ dicale, i medici possono invece finalmente impazzare a giocare agli psicoanalisti, complice l'istituzione e, perché no, l'oscuro desiderio del "paziente". Se pr�ndiamo Giorgio che dà i suoi numeri nella nuova rubrica, ciò che para­ dossalmente constatiamo nel felice risultato della cura del­ la sua psicoanalista; è che finalmente salvato da questa al maternage dell'istituzione psichiatrica, quando Giorgio arriva ad accettare un 3, "testimone di una mediazione ma ancora raddoppiata che riproduce la forma di un rap­ porto - duale", casualmente questo dire 33 non è il porsi di Giorgio al posto del paziente perfetto del medico di famiglia?» «E allora?» «La strada che ci indica Freud è molto complicata. Quello che possiamo dire è che ci vuole una buona dose 7

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