Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
ciascun elemento è perfettamente distinguibile dall'altro. Il singolo elemento-base di Petrolini, unico nella sua di stinguibilità, sembra essere proprio il motto di spirito. Tutte le serie delle Frasi celebri, i Lo sai o · non lo sai, le Cose impossibili, i Colmi, i versi malthusiani, gli stralci . dai giornali, le differenze, i piedifesti celebri, la serie delle Città più..., il Deputato più..., I popoli più..., vista in questa prospettiva sono esercitazioni alla costruzione e alla in dividuazione dell'unità-frammento. Ma il momento in cui Petrolini perviene al nonsenso è quando il motto di spirito sfocia nell'assurdo. Freud così definisce questo momento particolare: «L'assurdo ac quista secondariamente la funzione di aguzzare, con lo stupore, la nostra attenzione e serve a rafforzare l'effetto del motto, ma solo se è un assurdo così potente, che lo stupore possa precedere di un attimo - un momento breve ma impercettibile - il comprendimento». Nel nonsenso di Petrolini ci sono precisamente due momenti: dello stu pore (per la provocante bizzaria con cui vengono fatte le associazioni) e poi l'intellezione (di tali associazioni). I Salamini sono un castello fittissimo di associazioni così assurde che Petrolini le chiamava «scemenzuole» (e ag giungeva «faticosamente accumulate negli anni», ben con scio di tutto il lavoro di ricerca e di selezione che c'era dietro), motti d'assurdo che prima di tutto lasciano stra biliati e poi permettono di accedere alla modalità onto logica propria dei Salamini: l'assurdità è costruita sulla figura dell'idiota del villaggio, dell'emarginato, del devian te, col preciso scopo di denunciare in realtà come assurdo il comportamento degli altri, dei normali. Il nonsenso introduce con perfetta disinvoltura il rovesciamento delle posizioni. 48
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