Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
operare il rovesciamento che apre al canto del dipartito 7 , che compie la metamorfosi e lo rende finalmente stranie ro, come il «non-nato», lo Ungeborener, alla stirpe disfatta: «Quando scende la notte, / solleva il viandante piano le palpebre grevi; / sole irrompe da voragine cupa» 8 • Accan to alla inevitabilità di restare presso il declino della stirpe, presso la razza corrosa dalla «dilacerante discordia dei sessi» 9 , c'è anche la necessità del non aderire 10 , del met tersi in viaggio, come ha scritto Palmier, «vers l'au-delà de la transfiguration» 11 ; colui che ha «compreso la neces sità di declino» 1 2, l'inaggirabile prova di un'identità sfi gurata e smarrita, è anche colui il cui destino è di pren dere congedo dal luogo del raccapricciante tramonto: «Il sentiero del non-nato non passa attraverso 'i cupi villaggi, le estati solitarie' (Stundenlied), ma solo accanto» 13 • Ciò che è sorprendente, nella lirica di Trakl, è che proprio là dove si fa più terribile il senso della caduta si fa anche più abitabile la «distanza», lo spazio occupa bile che la poesia, come sapeva anche Celan 1 4, circoscrive. La percezione esatta e matematica del dolore si accom pagna, come nei grandi tragici, ad un altrettanto preciso avvertimento della potenza della parola poetica, di una debolezza capace di convertirsi in autentica forza. Perciò la poesia di Trakl, mentre guarda «i fantasmi foschi» del crepuscolo, è anche la voce del . «bianco straniero» che «entra nella casa» 1 5, che dunque indica un luogo verso cui dirigersi: oltre il disfacimento, radicalmente ricono sciuto, si apre la dimora possibile del fanciullo Elis, la segreta mitezza 16 di una nuova infanzia. Ha scritto Enzensberger che la poesia «è anticipazione, sia pure nei modi del dubbio, della rinuncia, della nega zione» 17 : questa mi sembra anche la lezione di Trakl, distante dal misconoscimento del tragico ma anche da qualsiasi forma di nichilismo passivo. Lontano dalla ne crofilia di Benn o dall'istintivo catastrofismo di Heym, . Trakl ha descritto come pochi la morte e la catastrofe 198
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=