Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
ca, secondo la logica per cui, siccome il potere regale deve avere solo soggetti, i migliori, a rigore, sono i più assoggettati. Un giorno, con grande scandalo della Corte, disse: «Vorrei che la Baviera avesse una sola testa per poterglie la tagliare d'un colpo». Ma non stava forse già realizzan dolo, questo progetto, lui, la testa della Baviera, sempre più distaccata da essa? Non stava forse già annunciando, colla sua follia, il suo suicidio? Sua madre stessa - diceva - la rispettava solo perché aveva «l'onore d'essere la madre del Re»; ma poi, aggiun geva, «è solo la madre, e insieme una suddita», e le rim proverava vivamente d'essere «la cugina dell'imperatore di Germania». È anche capitato che indicasse sua madre come «la moglie del mio predecessore»; e questo chiude definitivamente la bocca a codesta legittimità monarchica - legittimità di funzione che cancella il legame di discen denza famigliare. Sicuramente questo è un modo per rea lizzare una forclusione: rigettare il padre come tale, per ridargli un nome in una discendenza, la quale, anche se è regale, non è detto debba essere più legata al nucleo . familiare. E così non bisogna vedere un dramma edipico nel fatto che, una volta, disse che voleva «tirar fuori dalla bara il re Massimiliano per dargli un paio di schiaffi»; era piuttosto quello che capita anche oggi, quando si parla della precedente Repubblica, per denigrarla, ma senza che ciò implichi nient'altro. In un certo senso Luigi II , aveva ragione a collocarsi soltanto in rapporto a una legalità monarchica: questa non si trasmette per definizione in funzione · dei legami di sangue. Alle origini della monarchia francese infatti il r:e veniva · eletto dai signori, ogni anno (nel mese di maggio, proprio come adesso) nelle assemblee del Marl berg. In seguito poi le date delle elezioni si diradarono, e alla fine il re sceglieva da sé il proprio delfino... in 20
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