Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
JOHN RUSKIN Le sette lampade dell'architettura; La natura del gotico Milano, Jaca Book, 1982 Sesamo e gigli Milano, Editoriale Nuova, 1983 Si assiste, quasi all'improvviso, a un rinnovato interes se da parte della cultura italiana per il pensiero di John Ruskin; da pochi mesi la Jaca Book ha pubblicato la traduzione italiana di due importanti opere di Ruskin, Le sette lampade dell'architettura e La natura del Gotico, ed è recentissima la traduzione, da parte dell'Editoriale Nuova, di un'altra sua cruciale opera, Sesamo e gigli, con una prefazione e un vasto apparato di note di Marcel Proust. La figura e l'opera di John Ruskin, che ebbero influen za e fama grandissime sino al primo Novec�nto innescan do la teorizzazione preraffaellita prima e l'estetica del «decadentismo» anglosassone poi, apparivano da · molti anni appannate e distorte da un'interpretazione critica facente soprattutto capo alle due grandi concezioni sto ricistiche del Novecento, opposte ma su questo punto complementari, che possiamo enucleare nei nomi dei loro due massimi esponenti, Benedetto Croce e Gyorgy Lukàcs. Più in particolare basterebbe richiamare le opinioni e spresse su Ruskin da un critico autorevole come Mario Praz, vero nume tutelare degli anglisti italiani, per com prendere quali formidabili ostacoli una certa critica «po sitiva» abbia frapposto a un'autentica conoscenza e com prensione dell'opera di Ruskin. Per Praz Ruskin è, assieme a Carlyle, il massimo precursore della Decadenza in terra inglese; principale responsabile del Gothic Revival, infar cito di influenze letterarie (soprattutto Walter Scott), egli provocò con le sue idee nell'arte del suo tempo uno svi luppo abnorme dell'ornato e un profluvio di «décor» che 173
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