Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983
sce quando, parlando di feticismo, -afferma nei Tre Saggi: «Il caso patologico subentra solo quando il desiderio del feticcio si fissa al di là di questa condizione e si sostituisce alla meta normale, inoltre quando il feticcio distaccato dalla persona data diventa unico oggetto sessuale. Son que ste le condizioni generali perché pure e semplici varia zioni della pulsione sessuale si trasformino in deviazio ni patologiche» 3 • Ma i criteri teorici differenziali, specifici delle perver sioni, e cioè ciò che Freud ha chiamato «la parte della psiche nelle perversioni», un «lavoro psichico» che parte cipa largamente «alla trasformazione della pulsione ses suale» 4 sono stati motivo di interesse è di ricerca da parte sua per un lungo arco di tempo che va dalla lettera a Fliess del 25/1/1897, passando e cimentandosi ininter rottamente per le successive riedizioni dei Tre Saggi con le molteplici note aggiunte, fino ad arrivare ai due scrit ti teorici più pertinenti: Feticismo del '27 e La scissio ne dell'Io del '38. Che la specificità teorica della perversione fosse un arduo problema possiamo inoltre dedurlo dal fatto che Freud tenta sempre di districarla dai suoi rapporti con la psiconevrosi - l'isteria in particolare - e più tardi con la psicosi. Il primo dei Tre Saggi si conclude con la formulazione di un pronostico: «vogliamo inseguire il giuoco delle in fluenze che dominano il processo dello sviluppo della sessualità infantile fino al suo esito nella perversione, nella nevrosi, o nella vita sessuale normale» 5 • Sia a sua volta il nostro l'inseguimento del percorso teorico freudia no. 153
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