Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

rammentare proprio in un mutamento tempestivo, o dove il segno e il senso sono più incisivi e più nuovi. E par di avvertirvi modi e note di madrigale, motivi - in linea di canto, precisamente - di stagioni letterarie lunghe e remote, volti in significazioni e valori singolari anche dalla persistente scansione della distanza e del richiamo. Forse in una soluzione del genere si formano la cadenza e il tono sorprendenti - la pronuncia spedita e spoglia - di una confidenza che nella memoria ha parole insieme vir­ giliane e dantesche: «conosco i segni dell'antico fuoco». L'analogia e il richiamo si manifestano e si provocano nella costruzione e. nel gioco delle assonanze, ricorrenti - a premere, a sollecitar la rima non rara, e talora interna, talora immediata - in giri metrici esigui, in legami · di brevi versi, assonanze-consonanze gremite, molte sottratte alla rima appena da uno scarto, molte di lunga durata, quasi ridondanze. E quando proprio queste intervengono, giocano e assottigliano il lòro significato in un automati­ smo leggero, e hanno connessione e accezione quasi esclu­ sivamente in una figura di suono. Eppure nessuno di questi testi risuona in una voce. Le note inattese in cui si riascoltano lingue poetiche e le forme del canto sono come raggelate e ferme in lucide geometrie, di una elegante esilità. Forse è per una perce­ zione distinta, in ogni punto calcolabile, del ritmo, forse è per altri motivi di lucidità e di tensione, per la frequenza, ad esempio, con cui oggetti e immagini si coniugano nel­ l'astratto, come se un frammento, un'attitudine della signi­ ficazione vi resistesse, vi cercasse una rivalsa - «è la pro - . messa / terra di significati / nelle ore del proibito»; «di­ venire insieme / è sortilegio / di un sole che risale / lucido al mattino» -: di fatto non si avverte - · né si può imma­ ginare - la voce mentre si legge una traccia, un disegno del canto, e quasi si scorge nelle lettere un suo diagramma. La grazia di questa poesia sta in un'esecuzione radicale della scrittura; può in ogni modo accadere di riconoscerla 144

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