Il piccolo Hans - anno X - n. 38 - aprile-giugno 1983

stato in base a documenti d'altronde non privi di impor­ tanza. Con questo essi non guadagnarono in reputazione presso l'opinione pubblica, ·che ha sempre dubitato della follia di Luigi II. Uno psichiatra molto celebre, il dottor Gudden, mae­ stro molto stimato di Kraepelin, diventò il suo medico personale dopo che il Re fu destituito e strettamente sor­ vegliato nel suo castello di Berg. È durata solo pochi giorni. Il dottor Gudden, anch'egli tratto in inganno dal­ l'intelligenza e dalla seduzione del Re, lo · accompagnò · in una passeggiata, il giorno di Pentecoste: furono trovati i due corpi, annegati, in uno stagno vicino. Luigi II aveva cercato di fuggire oppure aveva voluto suicidarsi? Non si saprà mai: è certo tuttavia che trascinò nella morte il suo psichiatra, il quale voleva impedirglielo. Rimane su questa storia un'incertezza molto indicata per una fine romantica. Vi sono dei pazzi che si credono Napoleone, Cristo, un cane: Luigi II invece non aveva altra follia che di credersi il Re - dall'esame dei documenti che ho potuto leggere, ho visto che non c'è altro da dire sulla sua follia. Tuttavia, se avete seguito le indicazioni del mio piccolo preambolo, comprenderete che ce n'è abbastanza perché tutto vada a finire molto male. Questo non avrebbe comunque dovuto far sorgere dif­ ficoltà, visto che il titolo di Re gli era stato conferito, senza nessuna ambiguità, secondo le leggi fondamentali del Regno, e visto che Luigi II ebbe anche il buon gusto, alla morte del padre Massimiliano, di attendere la mag­ giore età legale di diciotto anni. 11 suo titolo non fu affatto contestato dalle Corti d'Europa, nelle quali il giovane Re era un bel partito per le damigelle della Nobiltà. Anche i borghesi della città di Monaco e if popolino erano am­ mirati nel veder salire al trono questo giovane, grande, bello e romantico, che incarnava tutte le speranze della Baviera. 14

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