Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983
ratteristica quella di essere l'antitesi della razza (ricordia mo l'opposizione madre/matrigna, cioè la stessa cosa con qualcosa di più o di meno, con qualcosa di diverso, o piuttosto di uguale), la razza che si basava sul razzismo e sul fatto di non essere una delle razze esistenti, cioè non la razza ariana in realtà ma la razza di uomini biondi tutti uguali prodotti per selezione, trovava forse la sua rappresentazione nel passo dell'oca, rappresentazione e rappresentanza, quello che ne era il simbolo e ne è rima sto la marca, era la scomposizione di un movimento ar tificiale, preciso, secco, comandato. La percezione del mondo di Guglielmo, attraverso Goe the, che ci è apparsa segnata dalla precoce passione per i burattini, avviene a scatti, senza continuità, è piena di vuoti, di buchi. Mignon a un certo punto è accanto a Meister, un attimo dopo è su un armadio; e non si capisce come, quando ci sia andata. Filina mette la sua volubilità di carattere a servizio di una simile moltiplicazione di movimento. Svolazza qua e là. Si può provare a riprodurre una situazione analoga: si può immaginare che un pas sante abbia spiccato un salto velocissimo per ricadere sul passo che sta facendo; o che un altro abbia appena compiuto una mossa di danza, una risata, uno sberleffo, senza peraltro scomporsi. Fanno parte di quei puri esercizi di cui è pieno il mondo ma che sfuggono alla, percezione. Al limite dell'al lucinazione, non hanno una durata, una persistenza suf ficiente a convincere della loro realtà. Esercitano tuttavia una loro persuasione, alla stregua di messaggi subliminali. Sono il ripasso delle mosse che compongono e scompon gono un movimento complesso. Lo stesso effetto di disarticolazione, di slogamento del la percezione si ha, nel Meister, quando il vecchio suona tore d'arpa, dopo aver cantato di un vecchio che dopo aver cantato vuota una coppa di vino, vuota una coppa di vino.· 11
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