Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983

Son stato forse un po' veloce nel riassumervi il Trac­ tatus logico-philosophicus di Wittgenstein; aggiungiamo questa osservazione solamente: che non si possa dire nien­ te se non di vano, non è vero che a condizione di partire dall'idea, dall'approccio di Wittgenstein, secondo cui il vero è un attributo della proposizione cruda. Chiamo pro­ posizione cruda quella che altrove si metterà tra virgolet­ te, in un Quine per esempio, dove cioè si distingue l'enun- · ciato dall'enunciazione, operazione - che, per avere costrui­ to il mio grafo precisamente sul suo fondamento, non . ' esito tuttavia a chiamare arbitraria. È chiaro infatti che è sostenibile, come nella posizione di Wittgenstein, che si possa dire che non c'è niente da aggiungere, nessun segno d'affermazione, a quel" che è asserzione pura e sem­ plice. L'asserzione si annuncia come verità. Di conseguen­ za, come uscire dalle conclusioni di Wittgenstein se non per seguirlo là dove è sospinto, e cioè verso .la proposi­ zione elementare, della quale la notazione come vera o falsa è quella che deve in ogni modo assicurare, che sia vera o falsa, la verità della proposizione composta. Qua­ lunque siano i _ fatti del mondo, dirò di più, qualsiasi cosa noi ne enunciamo, la tautologia della totalità del discorso, ecco è questo che fa il mondo. Prendiamo la proposizione più ridotta, intendo gram­ maticalmente, non per niente già gli stoici per introdurla nella forma più semplice dell'implicazione, ne avevano fatto un punto di appoggio. Non arriverò neppure a tanto, non ne prenderò che il primo membro, perché come sa­ pete l'implicazione è una relazione tra due proposizioni. «Il fait jour», «fa giorno», si tratta proprio del minimo; «il» è neutro; «il fait», «ca fait», càte volte, il senso è il medesimo. Ugualmente Wittgenstein non sostiene il mon­ do che di fatti: nessuna cosa se non è sostenuta da una trama di fatti, nient'altro è accessibile, solo il fatto si. articola. Questo fatto che faccia giorno, non è fatto che di esser stato detto. Il vero non dipende, e qui mi è ne- 46

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