Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983
di «ironia». Che da parte sua possiamo tranquillamente chiamare stupore. L'attento stupore di vivere in una terra così «ammodo», poiché tutto era esattamente, e con gran giustizia, al proprio posto: le malinconiche e gentili aspi razioni della signorina che cerca marito, oppure scorgere all'incrocio d'una via una bella e dignitosa Trattoria con Alloggio, evidentemente per signori perbene, o un tempo rale, o lo splendore d'uno sguardo, il superbo canto d'una voce, o la · 1uce interna della materia che accende le foglie delle fronde, che diffonde le ombre e illumina la distesa; o una visione invernale, un sentimento invernale, o l'odore profumato delle . stagioni, il calore d'un sorriso, il mistero d'una mano, o una lettera che ti giunge inattesa. Ma a questo punto è più prudente ripetere le sue stesse parole: · «Se si volesse contar tutto fino all'ultimo non si arrive rebbe mai alla fine. Le persone intelligenti lo sentono e lo capiscono». Si sorride ancora... credendo di leggere altra delicata ironia. Ma la genialità di questo strano svizzero consisteva proprio nell'essere assolutamente serio, sempre. Sì, noi crediamo di sapere di nori poter contare tutto, e va bene se ne siamo davvero convinti. Oppure noi pensiamo di poter contare tutto e cerchiamo di farlo, e . qui va meno bene; particolarmente poi se ci mettiamo a giudicare gli altri: coloro che noi reputiamo incapaci di poter contar tutto. Ma se noi decidiamo, con Robert Walser, di non cercar più di contare, allora..., senz'altro, troveremo la cifra esatta. Carlo Cristiano Del/orno 178
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