Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983

che consente all'uomo anche di credersi donna) che si avvolge a sua volta e si nasconde nella corazza di pietra. Quando vacilla il fapipì come segno della differenza per eccellenza tra animato e inanimato, il perverso sposta l'accento dal significante, da ciò che indica la differenza pura, al gioco delle qualità. C'era. una volta . un re... direte voi. No ragazzi, c'era una volta un pezzo di legno. Qualcosa in questo gioco di rimandi tra il Meister e l'Amleto si evidenzia di comune. L'attenzione di Aml�to in attesa del padre viene catturata da un fruscio dietro la tenda. Questo è quello che conta. Non importa chi ci fosse di là, un topo, il nuovo re, Polonio o un essere del tutto dissimile da Polonio. Quello che · conta è che lo squillo di tromba dell'apparire . del padre sia un fruscio nella stoffa. Lo spettro che appare a Guglielmo «... alla fine s'ina­ bissò, ma in un modo singolare»: sparì giù sotto il pal­ coscenico ma ecco che avviene una mutazione: «Allora ritornarono gli amici di Amleto e giurarono sulla spada. La vecchia talpa del suggeritore era così attiva sotto terra che dovunque fossero gridava loro sotto i piedi: - Giurate, - ed essi, come se il terreno bruciasse loro . sotto i piedi, correvano da un punto all'altro della scena». Lo spettro si inabissa, e sotto il palcoscenico prende a muoversi il suggeritore. Sopra le tavole, sparito lo spettro, compaiono gli amici, il fuoco della tragedia diventa qualcosa che ha a che fare con il malaffare e la ladroneria: «come se il terreno bruciasse loro sotto i piedi». Gli amici che sal­ tellano qua e là sembrano voler: sfuggire alla Legge evo­ cata nel giuramento come il Gatto e la Volpe consiglieri di Pinocchio. («I miei due compagn.i di scuola, dei quali mi fido come di due serpi velenosi... Tocca a loro due di farmi strada e guidarmi alle bricconate»: si tratta di 19

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