Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983
Il corpo di Marianna si traduce nel raso del corpetto. Raso, mussola, taffetà. Ecco apparire nel fruscio di que st'ultima qualità di tessuto cangiante nel colore, eco della giraffa spiegazzata, il piccolo resto del vestiario della non na. E il segreto di cui parlavamo? Un segreto chiude la poesia di Mignon: (p. 763) «Ma un voto serra le mie labbra e solo le può sciogliere un dio». Non il voto si può sciogliere, ma le labbra. Il vofo resta annodato e il segreto della perversione rimane nel «non sapere donde viene». Mignon è morta. Nella sua orazione funebre ciò che viene posto in rilievo è il mistero della sua origine: (p. 874) «Ancora ci è ignoto donde venne, non conosciamo i suoi genitori e il numero dei suoi anni possiamo solo supporlo». La perversione: incontro allo spettro del padre (p. 749) «Stava per spogliarsi, andare a letto e alzar le cortine, quando vide davanti al letto un paio di pantofole da donna: una dritta l'altra a terra. Il sonno non venne; Guglielmo posò le pantofole - . sul tavolino, andò in su e in giù per la stanza fermandosi ogni tanto davanti ad esse. Un genio malizioso che lo spiava vuole assicurarci che egli passò gran parte della notte a trastullarsi con quei deliziosi balocchi. Dapprima guardò con un certo interesse, poi li prese in mano e ci giocò.» 15
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=