Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983

salire i fiori di campo - l'agrifoglio, la ginestra, il sambuco, la rosa canina, il biancospino, il corniolo - su fino alle soglie delle case, e collocare i loro frutteti, coi meli sel­ vatici, i ciliegi - richiamo agli uccelli, gli agriotti, dai neri mazzetti di bacche, quasi a far da transizione verso gli alberi d'alto fusto che, anche nei parchi privati, sarebbe bene fossero gli stessi che crescono spontanei in tutta la zona. W. Bisogna ammettere che, in questo campo, gli errori più grossolani derivano pur sempre da un sentimento degno di rispetto: il piacere che il nostro spirito ricava dalla percezione di un ordine · e di una studiata regolarità nella natura. Le menti più rozze sono in grado di trarre questo piacere soltanto là -dove scorgono linee nette di demarcazione, e perciò prediligono i contrasti marcati e · 1a disposizione rigidamente formale dello spazio che tu giustamente biasimi. Se avessero studiato la natura più attentamente, che è come dire se fossero stati meglio e­ ducati, i nostri nuovi vicini vedrebbero come, in essa, tutto sia allo stesso tempo nitidezza di contorni e grada­ zione sottilissima . dei passaggi, delle sfumature di forma e di colore. Percepirebbero un disegno prèciso là dove ora scorgono una fastidiosa confusione, e il piacere dei loro occhi coinciderebbe con la linea di quel disegno. Considera per esempio il processo attraverso il quale si formano le foreste: i semi, sparsi alla rinfusa dai venti, portati dalle acque, lasciati cadere dagli uccelli, periscono o germogliano a seconda della qualità del terreno; poi, se la tenera pianta non diventa cibo pèr le bestie, dal che la natura spesso la difende circondandola di rovi o altri cespugli spinosi, l'albero cresce rigoglioso, a volte isolato e libero di assumere la propria forma, più spesso costretto dalla vicinanza delle altre piante. Dai luoghi più bassi e riparati, la vegetazione si arrampica su verso quelli più esposti, dove le piante più giovani sono protette 111

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