Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
comprenderà «autore» e saprà, pertanto, essere discreto personaggio; in questo la sua sorte e la sua sparizione saranno simili a quelle dell'evanescente Lumpi di Paginet– te. Pofi si arrenderà all'evidenza di non «vedere in là», di essere alternativamente propaggine e scaturigine della mémoire volontaire; saprà di essere narratore e - riviven– do in un lampo la sua piatta esistenza - narrato. Di lui dirà la «persona assente»: In verità lo scrivere non è ineluttabile, uno può darsi ad altro, professioni, commercio, impieghi: ma Pofi non vedeva in là 36 • Dopo che Pofi ha «compreso» la funzione della «per– sona assente», rion resterà ·a quest'ultima che «compren– dere» e riconoscere finalmente propria la storia di Pofi. Tutto avviene precipitosamente. La commendatizia di un deputato rispedisce il vecchio Pofi nella sua città natale. Lo attendono, conosciuto come «quello di Roma», le suore dell'ospizio: Pofi prende posto sul treno. 5. Sigmund Freud riportava una storiella che attribuiva - a torto, a quanto è dato sapere - a Vietar Hugo; si tratta della «prova della strega» del re scozzese: Questo re asseriva di essere ·in possesso di un metodo infal– libile per riconoscere una strega. La faceva immergere in· un calderone d'acqua bollente e quindi assaggiava il. brodo. Do– podiché era in grado di dire: «Era una_strega», oppure: «No, non lo era» 37 • Non diversamente le cose vanno. nel finale di Si ripa– rano bambole; alla «persona assente» sembra dato il com– pito di immergere Pofi nel ;,calderone d'acqua bollente» della memoria per poi assaggiare e poter dire: «Ero io», oppure: «No, non ero io». Fino all'ultimo - per sortire 103
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