Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

nel diario sentimentale inoltrato da Pofi dopo !'«incontro» con l'evanescente Alda o come i segni criptici coi quali Enrico e Rao si comunicano le loro prime - altrimenti improponibili - avventure amorose). Non si è ancora così giunti alle «volubili contingenze pietrificantisi in discon– tinuità astratte ed immote» 23 ma vi è già in Pizzuto la consapevolezza dell'«irrapresentabilità evidente del rac– contare», donde trae scaturigine la narrativa disponendosi in «parentesi» - percursio nominale - o in «predicati con– globanti il particolare in contuizioni coscienti» - percursio verbale -: «l'indeterminismo», dunque, è «sostanza pura del narrare» 24 • A questa indeterminatezza del succedersi delle azioni - o evanescente indeterminismo delle scansioni temporali - corrisponde quel frammentismo del narrare che finisce col dividere il romanzo (composto di diciassette capitoli privi di numerazione) in tre grandi blocchi: l'infanzia e l'adolescenza di Pofi o, meglio, le relazioni che egli sta– bilisce col nucleo familiare e con l'esterno in quel periodo (i primi dieci capitoli); l'incontro di Pofi con il mondo del lavoro, rappresentato nel «caso» eroicomico di una straniera sospettata di spionaggio, indagini che copriran– no Pofi di ridicolo (dall'undicesimo al tredicesimo); la vecchiaia di Pofi a Roma fino al suo ritorno in Sicilia ed al suo internamento in una casa di riposo (dal quat– tordicesimo all'ultimo). Del resto si tace. All'interno di questi tre blocchi anche le stesse azioni descritte appaiono motivate da una scelta più casuale che significativa, da cui una sensazione generalizzata di superfluità degli accadimenti: la nitida memoria pizzutia– na non consente agli oggetti di rivestirsi di alcunché di simbolico, essi tediano perché furono tediosi. Tutta l'in– tera sezione dedicata all'infanzia si modella affatto priva di quegli eventi che un lettore - sia pure reticente - at– tende da pagine di memoria. Il rapporto sornionamente, troppo ovviamente edipico fra Pofi e la madre; la vene- 97