Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

del corpo dell'innamorato la forma, e dell'immagine di lei l'opera d'arte: sullo sfondo la comparazione si allarga alle solenni parole di morte e vita, di transitorio ed eterno, di fragile e perenne. Il giro artificioso della chiusa non disperde la forza dell'opposizione tra corpo e anima, e dà una declinazione visiva della consuetudine con la quale nel discorso amoroso la persona amata è chiamata «ani– ma». L'intrattenimento sui due testi poetici ha allontanato, e relegato qui in fondo, la promessa antologia da Rilke redatta in traduzione 25 • Il lettore, oltre che sostare nelle ragioni della scelta, potrà muoversi nel difficile rimbalzo tra una lingua poetica e l'altra, e del rinascimento sorpren– dere l'effusiva pensosa ricreazione in un lontano stile che tra l'epoca dei testi e la propria frappone impalpabile. distanze. Ma potrà vedere come il Michelangelo di Rilke sia tutto raccolto nell'antica coppia di Amore e Morte. Quasi a trasporre, e sciogliere, la meditazione poetica ri– nascimentale in un unico lungo canto nel quale Amore e Morte s'incontrano e combattono, facendosi allegoria, personaggi d'un dramma interiore, figure d'angeli dalla spada fiammeggiante e lingua dei sensi o sapere corpo– rale. Epigrafe al canto il notissimo notturno del silenzio e dell'immobilità: «Caro m'è 'l sonno, e più l'esser di sas– so». Di questo canto michelangiolesco e rilkiano un pas– saggio concede a quella dominanza metaforica del fuoco nel cui registro abbiamo indagato (il sonetto 266 che co– mincia «Qual meraviglia è, se prossim'al foco»), e un altro passaggio («Che fie di me? che vo' pur far di nuovo») spinge sulla scena, insieme, Amore e Morte, che nel corpo del vecchio si contendono, ciascuno, il privilegio della esclusiva presenza, e in questa lotta Amore dispiega il suo potere «temerario, audace, armato e forte». Gli altri testi che vanno a comporre il canto si dispongono in due gruppi, quasi figure di due bassorilievi che accerchia– no e commentano la lotta di Eros e Thanatos: da una 80

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