Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
dizione letteraria, passando anche dal Petrarca, e, natural– mente, dal medievale Liber monstrorum 18 : «Se 'l foca al tutto nuoce, / e me arde e non cuoce». Del resto aveva già dichiarato il poeta la propria condizione tra gli ele– menti: «Il mare e 'l monte e 'l foca colla spada: / in mezzo a questo tutti insieme vivo» 18 , fino alla dichiara– zione trionfale: «etterno ben sarò, s'induro al foca» (63). La fenomenologia di questo arder d'amore si muove dun– que lungo l'esperienza dell'eccesso, e qui i riscontri alli– neano insolite variazioni dell'ossessiva figura: «né men ardente foca chiederei» (42); «quand'el superchio ardor troppo s'accende» (45); «come fiamma più cresce più con– tesa» (48); «de mille il foco ho drento», appropriata acme del madrigale che comincia «Spargendo gran bellezza ar– dente foco» (170). Variazioni, tutte, che crescono sulla radice della identificazione antica e divulgatissima di a– more con fuoco; di cui le teorie dell'amore e la descrizione dello stato d'amore raccontano origini e implicazioni: «Fuggite, amanti, Amor, fuggite 'l foco» (27); «Ama, anz' ardi» (39); «Amor. .. / che 'nfiammi altrui d'un certo foco» (149); o nel lampeggiare dell'istante nel ricordo dell'appa– rizione: «Un punto sol m'ha acceso / né più vi vidi c'una volta sola» (165). O, infine, nella melanconica estrema domanda con cui s'apre il sonetto che ripensa agli incendi dell'amoroso gioco: «Se da' prim'anni aperto un lento e poco / ardor distrugge in breve un verde core, / che farà, chiuso pò da l'ultim'ore, / d'un più volte arso un insaziabil foco» (233). In questa lista che già eccede le ragioni di– mostrative e già quasi pretende ad una sua autonomia, vanno aggiunte le figure, connesse al mestiere del fabbro o dell'orafo o dell'artista che fonde il bronzo 19 , e da qui proprio aveva preso occasione l'elenco: dall'immagine che il gusto barocco replicherà «Ancudine fe' 'l cor, mantaco 'l seno / da fabricar sospiri, con che tu m'arde» (24), al sonetto che comincia «Sol pur col foco il fabbro il ferro stende / al concetto suo caro e bel lavoro», fino al noto 78
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